Presentato a Casale il volume “Basiliche e Santuari: un cammino millenario”

Presentato a Casale il volume “Basiliche e Santuari: un cammino millenario”

Domenica 4 agosto alle ore 20.00 si è svolta la presentazione del libro “Basiliche e Santuari: un cammino millenario”, presso il nostro Santuario di Santa Maria delle Grazie Aiuto e Sostegno della Famiglia, che è stato il primo evento della Festa d’Agosto 2019.

Il testo, già presentato in anteprima lo scorso 5 giugno nella Basilica S. Maria Incaldana di Mondragone, è frutto della sinergia di studiosi e cultori della materia, figli del territorio aurunco, ciascuno dei quali si è occupato del Santuario del proprio paese: la Diocesi di Sessa Aurunca, infatti, si estende su un vasto territorio popolato sin dall’età preistorica con evidenti stratificazioni archeologiche, urbanistiche, antropologiche e di fede, risalenti ai primi secoli del Cristianesimo. Questa recente pubblicazione, dunque, nasce dalla volontà di evidenziare maggiormente le bellezze architettoniche e storico-artistiche di tali luoghi di fede e devozione, dalla storia plurisecolare, ed è «l‘occasione per ripensare i nostri luoghi, le nostre tracce, i nostri aneliti», come si legge nell’introduzione.

La presenza di Casale è stata garantita da Adele Migliozzi, collaboratrice del nostro sito, appassionata del mondo della scrittura e soprattutto delle manifestazioni culturali del nostro territorio, che ha curato la sezione relativa al nostro Santuario, giovandosi del supporto di storici dell’arte, in primis del prof. Silvio Ricciardone, di studiosi di Epigrafia latina, come il prof. Massimiliano Bassetti dell’Università di Verona, della possibilità di consultare i documenti messi a disposizione dall’Archivio diocesano di Sessa Aurunca sotto la guida del dott. Roberto Sasso – uno dei promotori di questo progetto, unitamente a don Roberto Guttoriello – e della testimonianza dell’ing. Giovanni Aurilio, l’unico testimone oculare vivente del ritrovamento dell’effigie sacra di Santa Maria, murata presumibilmente intorno agli anni ’30 e ritrovata nel 1959 grazie a una casuale ispezione dell’altare, unitamente al compianto prof. Maina. 

Adele ha cercato di dare una maggiore attendibilità storica alla datazione della Cappella partendo dalle sue evidenze artistiche: attraverso l’analisi degli affreschi – uno dei quali riporta chiaramente la data in numeri romani del 1528 e la cui committenza risulta connessa a un’epidemia di peste nel territorio -, dell’arco a tutto sesto che immette al presbiterio di chiara ascendenza catalana, dell’area cimiteriale, dell’immagine mariana tardo-gotica affrescata nella pietra di tufo locale, giunge alla conclusione che la costruzione dell’area sacra connessa con il nostro Santuario vada necessariamente retrodatata tra la fine del 1400 e gli esordi del 1500, nel nuovo slancio di fede mariana veicolato dalla predicazione dei religiosi itineranti, presumibilmente di passaggio a Casale. 

La presentazione si è chiusa con l’intervento di don Roberto Guttoriello, Pro Vicario Generale della Diocesi e reduce dalla Celebrazione Eucaristica in programma alle 19.00, che ha svolto un collegamento interessante con quanto esposto da Adele nel suo intervento e si è soffermato sul significato sia spirituale sia pratico del pellegrino in viaggio nel corso della storia, attestato anche a Casale dalla presenza di San Rocco al lato della Madonna nell’affresco più interessante del nostro Santuario.

La serata, infine, si è conclusa con la consegna, da parte di don Luciano Marotta, di una piccola icona di Santa Maria delle Grazie ai due relatori e con l’applauso e l’emozione viva dei presenti, che hanno partecipato con grande interesse alla ricostruzione di questo pezzo di storia del nostro paese. 

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